Autostima: la prima regola per rafforzarla
Dec 03, 2022«Cosa ti spinge a fare un percorso di coaching?»
«Voglio migliorare la mia bassa autostima, magari acquisendo qualche nuova competenza.»
Classico copione di una prima sessione di coaching. Si parte spesso da un obiettivo in carenza (bassa autostima) e lo si vuole aggiustare con il cacciavite delle competenze, senza però comprendere da cosa dipenda la bassa autostima, quasi mai un basso livello di competenze ne è la causa.
La maggior parte dei miei clienti di coaching sono persone con una valigetta degli attrezzi ricca di cacciaviti di ogni misura, pinze, chiavi, nastro adesivo e pasta abrasiva. La verità è che ciò che vanno cercando è spesso invece una cassetta del pronto soccorso contenente delle garze sterili, un rotolo di cerotto, dei lacci emostatici e del buon disinfettante per curare le ferite. Capire cosa vai cercando nel tuo percorso di empowerment è la prima e più importante sfida da vincere verso la piena espressione di tutto il tuo potenziale che ti porterà davvero a vincere ogni sfida. Avere una bassa autostima dipende da molti fattori, fra questi, ciò che voglio prendere in esame sono le parole che usiamo per parlare a noi stessi e agli altri.
Vediamo rapidamente cosa è l’autostima.
L'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare sé stesso tramite l'auto-approvazione del proprio valore personale fondandosi su auto-percezioni. La parola autostima deriva appunto dal termine "stima": la valutazione e l'apprezzamento di sé stessi e degli altri.
L’autostima origina da tre tipologie di elementi:
- affettivi
- cognitivi
- sociali
L'autostima può essere rafforzata!
Ora, mettiamo il caso che, per rafforzare la tua autostima, potresti aver già provato le soluzioni facili e veloci di qualche guru, seguito il decalogo del businessman di successo alzandoti all’alba, meditando per 5 minuti, praticando yoga e facendo journaling, ma potresti essere ancora al punto di partenza.
Non fraintendermi: io medito, pratico yoga e tengo un mio diario personale, e tutto questo funziona, ma...andiamo per gradi. Partendo dal presupposto che l’autostima non è qualcosa di statico ed è invece un elemento in continuo divenire, la stessa può essere allenata e il modo in cui lo fai definisce il tuo kokorogamae ossia il tuo mindset.
Se è vero che l’autostima è la convinzione (o meno) di riuscire a raggiungere obiettivi di felicità mettendo in campo le proprie potenzialità, appare evidente che dobbiamo lavorare su un aspetto fondamentale che apre le porte d’accesso a un kokorogamae: l’apprendimento di nuove abilità può rafforzare l’autostima.
Autostima e mindset sono quindi due elementi intimamente collegati e, in base alla mia personale esperienza, la prima competenza da allenare è quella di autocontrollo del proprio dialogo interiore perché i nostri pensieri possono nutrire o danneggiare la stima che abbiamo di noi stessi.
Se una persona viene da me e continua a ripetere «ho sbagliato a candidarmi a quella ricerca di lavoro, sapevo di non avere le competenze richieste, non sarò mai all’altezza di un lavoro del genere», comprendo immediatamente che c’è da lavorare sulle parole e che la prima skill che questa persona deve apprendere per sviluppare un mindset vincente sia l’ageashi, deve imparare a mordersi la lingua.
In Giappone si dice ageashi. Questa parola mi colpì già nel 2009 mentre scrivevo la mia tesi di master in comunicazione interculturale. Alla base del concetto sta il fatto che più parliamo a noi stessi (o agli altri) più rischiamo di commettere errori.
L’eccesso di verbosità potrebbe portarci a danneggiare la nostra credibilità dinanzi ad un cliente, e come farci impazzire rincorrendo i nostri stessi pensieri disfunzionali.
Impara, dunque, a controllare i tuoi pensieri, questi controlleranno le tue parole e queste controlleranno le tue azioni. Per fare ciò è indispensabile creare dei momenti di chinmoku e allenarci così come ci alleniamo per mantenerci in forma.
Estratto dal mio libro "Prima viene il mindset: il metodo K.A.R.M.A. per vincere ogni sfida"
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